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QUANDO SERVE LO PSICOLOGO
Mi piacerebbe non ce ne fosse più la necessità e invece nel 2013 mi trovo ancora qui a doverlo chiarire: andare dallo psicologo non vuol dire essere matti, anzi, vuol dire avere la capacità di riconoscere un proprio disagio.
Inoltre per il trattamento psicologico non è necessario che siano presenti sintomi ben identificati, è sufficiente una condizione di difficoltà o di malessere, generalizzata o in situazioni specifiche, e la possibilità di “funzionare” meglio in vari ambiti della vita. Ne sono esempi le difficoltà di coppia, famigliari o lavorative. Queste difficoltà possono:
In entrambi i casi un percorso psicologico può dare un benefico supporto ed un aiuto positivo, capace di sostenere la persona nel momento di disagio, attraverso uno spazio confidenziale dove essere accolti e confrontarsi. Purtroppo però, spesso la storia del disagio o dei sintomi è molto lunga e precede l’incontro con lo psicologo di molti mesi o anche diversi anni, con il rischio di aumentare la propria sofferenza e complicare ulteriormente la situazione. Diversi sono i motivi che intervengono nel ritardare la consultazione con uno psicologo:
Contrariamente a quanti sostengono l’idea del “dovercela fare da soli” legata ad un concetto idealizzato di forza, desidero prendere posizione perchè ritengo invece sano riconoscersi la possibilità di chiedere e farsi aiutare. Andare dallo psicologo non è mai una scelta semplice, e in quanto scelta richiede forza ed è indice di un processo attivo. L’intervento psicologico stesso è basato sulla possibilità del soggetto di mettersi in gioco in maniera attiva, mentre lo psicologo ha il ruolo del facilitatore. |